Tre poesie

Vince Fasciani

 

per fortuna nessuno guarda dalla mia parte
comincio a muovermi un poco nel divano
è un modo di pensare così pesante e lento
lo spessore di un capello tra la vita e l'altra cosa

nel vivere sono di ostacolo più che di aiuto
il sole si innalza lento sopra di me
non riesco a dormire, rimango di guardia
ma posso vivere a pensieri vuoti ancora per un po'

il mio sogno mi sembra più scuro e gonfio di prima
sto mettendo alla prova la mia forza d'animo
tra poco o giù di lì sarò di nuovo goloso e quasi felice

ma è difficile credere che non sarò più come prima
ad ogni modo, non è questo il momento, né il luogo:
l'amore è quel genere di cose che non ci si aspetta




c'è bisogno di ogni donna
grandi, piccole, belle e delicate
passeggiando e chiaccherando
al tenue inizio del color della sera

ogni incontro
è già un canto d'addio
ogni sguardo viene meno
io penso solo ad essa

quella donna si fa sogno
io non sono più io, sono un altro
il senso sublime di queste visioni

è il momento
di riconoscere tutte le mie debolezze
mi disseto all'acqua della fontana




una zona non ancora esplorata
nel recinto dei poveri e dei ricchi
combattere l'ignoranza del sangue e del sonno
mangiare solamente cio' che basta

è necessario per me che io me ne vada
quale fuoco cova nel mio grosso corpo
Antigone era albina con gli occhi rossi
sono attirato da questo elemento magnetico

comincio anche a comunicare con i morti
so lavare la mia camicia ma non so stirarla
sono più largo che alto ma non ho padroni

sto leggendo "Grazie Nebbia" di W.H. Auden
ripeto il titolo in inglese come una formula magica
Thank You, Fog! Thank You, Fog! Thank You, Fog!




Vince Fasciani è nato nel 1950 da padre italiano e madre svizzera a Brig/Glis, nel cantonVallese, e vive a Ginevra. Autodidatta, ha iniziato nel 1977 la sua attività letteraria vera e propria, dedicandosi sopratutto alla poesia. Scrive in italiano e in francese. Fra le sue pubblicazioni si ricordano: Saisons métisses (edizioni Olizane, Ginevra 1983), La couleur d'une eau morte (nel lavoro collettivo l'arc Lémanique, Pierre-Marcel Favre/L'Hebdo, Losanna 1988), L'ange mutilé (edizioni Métropolis, Ginevra 1991), Journal d'un ange gardien (edizioni Métropolis, Ginevra 1994), Un ange passe (edizioni L'Age d'Homme, Losanna 2002); Il Mondo di Profilo (edizioni Casagrande, Bellinzona 1989), Punto d'appoggio (edizioni Casagrande, Bellinzona 1995), L'odore umano della pietra (edizioni Casagrande, Bellinzona 1999).
Una nota critica di Pier Vincenzo Mengaldo dedicata a Fasciani è contenuta nell'antologia Cento anni di poesia nella svizzera italiana (edizioni Armando Dadò, Locarno 1997). Le poesie pubblicate appartengono alla raccolta inedita Diario Ordinario, di prossima pubblicazione.



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