L'assemblea

- Brano tratto dal romanzo Gli invisibili -


Nanni Balestrini


È arrivato il giorno stabilito e la mattina presto prima che aprono i cancelli avevamo attaccato un grande manifesto che annunciava l'assemblea e invitava tutti a partecipare l'assemblea si prende e non si chiede c'era scritto in grande e sotto Gelso aveva aggiunto e anche tutto il resto di cui abbiamo bisogno il preside Mastino arriva come il solito per primo e si mette a leggere il manifesto poi gonfia la mascella e ci guarda da cattivo ci fissa uno per uno come dire prendo nota e poi vi sistemo voi poi arrivano i professori che leggono e non commentario si limitano a guardarci come dei pazzi dopo qualche minuto esce fuori una schiera di bidelli che Mastino gli aveva dato l'ordine di strappare via i manifesti

il più coraggioso che era anche il più stupido dei bidelli alza un braccio per staccare il manifesto ma Cocco gli arriva davanti infuriato con le braccia alzate col suo pastrano lungo e nero con la fodera color cardinale e gli lancia un urlo il bidello si ferma impressionato e intanto anche noi ci facciamo avanti i bidelli non sanno cosa fare guardano su verso Mastino che li guarda giù dalla finestra della presidenza però alla fine decidono di tornarsene dentro perché capiscono che se insistono finisce a botte i primi studenti che arrivano hanno visto la scena si mettono a discutere con noi e non entrano e piano piano il gruppo s'ingrossa allora Mastino pensa bene di intervenire direttamente e esce sotto il porticato per farsi vedere che é lì e comincia a passeggiare su e giù

mi sembrava di vedere il padrone che passeggia davanti alla fabbrica in quelle storie che avevo letto sulle prime lotte operaie sui primi scioperi lo stesso metodo di intimidazione e infatti gli studenti prendono paura qualcuno comincia a dire che vuole entrare tirano fuori mille scuse benché noi facciamo di tutto per spiegargli che se stiamo fuori tutti Mastino non può farci niente non può sospenderci tutti ma c'é troppa indecisione e troppa paura e un primo gruppetto con la testa bassa comincia a entrare è come un segnale generale anche tutti gli altri si precipitano dentro in pochi minuti sono dentro quasi tutti restano fuori solo una ventina più noi sei e anche Mastino rientra e sogghigna soddisfatto

noi abbiamo le pive nel sacco Malva è sconvolta ma Cocco non molla entriamo e la facciamo lo stesso in quanti siamo dice dobbiamo farla lo stesso tanto ormai non abbiamo più niente da perdere grida e così convinciamo gli altri a fare lo stesso l'assemblea entriamo tutti insieme e ci mettiamo in un'aula vuota del pianterreno è un minuto che siamo dentro e non abbiamo ancora cominciato a dire una parola che arriva Mastino sbraitando cosa fate qui tu tu e tu siete tutti quanti sospesi passate in presidenza uno alla volta e esce lasciando la porta aperta Scilla dà un calcio alla porta e poi la barrica ci spingiamo davanti due banchi restiamo un momento in silenzio dobbiamo fare qualcosa ci guardiamo negli occhi ma non sappiamo cosa fare ci sentiamo in trappola

poi è un lampo e mi vedo davanti agli occhi la pagina di un opuscolo che avevo letto quest'estate sulle forme di lotta nelle fabbriche e tutte queste cose mi vedo lì davanti agli occhi quella pagina con il titolo in neretto corteo interno e dico corteo interno dobbiamo fare un corteo interno che cosa dicono gli altri sì un corteo interno entriamo in tutte le aule e facciamo uscire tutti almeno ci proviamo cominciamo dalla prima e le facciamo passare tutte tutti sono d'accordo usciamo fuori e facciamo un piccolo corteo nel corridoio e arriviamo davanti alla prima aula la lezione é già cominciata noi facciamo irruzione entriamo tutti insieme nell'aula in silenzio il professore noto ruffiano di Mastino si spaventa e non fiata tutti gli studenti sono voltati verso la porta

Valeriana é decisa quando parla é sicura nervosa ma chiara ha un tono di voce alto e scandisce bene dice il preside ci ha sospesi noi tutti perché volevamo fare un'assemblea senza il suo permesso tutti lo sapevano lo sapevate anche voi tutti che c'era il programma di fare questa assemblea sono quindici giorni che ne discutiamo oggi siete entrati per paura però se avete paura oggi avrete paura anche domani e sempre e non potremo mai decidere da soli i nostri problemi allora dovete muovervi adesso subito noi dobbiamo fare tutti subito l'assemblea per dimostrare che in questa scuola non siamo degli schiavi la dobbiamo fare per fare quello che fanno in tutte le altre scuole per dimostrare che siamo noi a decidere perché la scuola è nostra non é di Mastino

Cocco e Scilla guardano minacciosi il professore come per dirgli non azzardarti a aprire bocca tu e quello infatti se ne sta lì zitto da alcuni banchi qualcuno si alza e partono i primi commenti giusto usciamo usciamo tutti sì andiamo a fare il giro delle classi Mastino arriva dall'altra parte del corridoio e si trova contro il corteo si mette a urlare ma ormai non fa più paura a nessuno Cocco gli si ferma davanti e gli grida sulnaso assemblea assemblea Mastino continua a gridare rosso di rabbia e minaccia tutti di sospensione e urla di rientrare in classe ma il corteo fa irruzione in un'altra classe la tecnica è di entrare tutti insieme nella classe di colpo

Valeriana fa il discorso a metà che sono già tutti in piedi pronti a uscire non c'é più bisogno neanche di parlare hanno già capito tutto il casino fa uscire tutti anche dalle altre classi il corteo s'ingrossa e il pianterreno è completamente spazzato saliamo in corteo su per le scale al primo piano e entriamo nella prima classe che ci capita ormai la gente è tanta che non si riesce a starci tutti e anche lì tutti gli studenti escono fuori subito quelli che premono per entrare si scontrano con quelli che premono per uscire non entriamo nemmeno più nelle altre aule gli studenti escono da soli dappertutto anche al secondo piano ne vediamo che si sporgono dalla ringhiera si urla tutti fuori e saliamo le scale fino al secondo piano e quando arriviamo nel corridoio sono già fuori tutti dalle classi e si uniscono al corteo

il corteo è fermo su per le scale tutti si accalcano su per tutta la lunghezza delle scale si sente Mastino che urla qualcosa dal basso ma non si capisce non si sente cosa dice c'è un casino incredibile poi ci sporgiamo e vediamo Mastino giù al pianterreno in mezzo alla tromba delle scale che si mette le mani nei capelli e fa una faccia disperata si sente solo che urla la scala la scala da sopra partono delle pallottole di carta che finiscono giù sulla testa di Mastino poi dal primo e dal secondo piano cominciano a volare le biro le gomme le matite poi anche i quaderni e i libri tutti buttano giù qualcosa contro Mastino che è lì giù solo in mezzo alla tromba delle scale non tenta neanche di ripararsi si tiene le mani tra i capelli ma non per ripararsi e continua a urlare le scale le scale
i professori non si vedono i bidelli sono scomparsi alcuni professori sono scappati nelle aule vuote e si sono chiusi dentro partono uno dietro l'altro i vetri delle aule e si vedono i professori in piedi terrorizzati con le spalle al muro giù sotto Mastino lancia un ultimo grido disperato che riesce a farsi sentire la scala cede le urla calano di tono non tanto per quello che ha detto Mastino ma perché la gente si é sfogata abbastanza Gelso mi guarda da dietro i suoi occhialini rotondi e mi chiede che cazzo urla lo stronzo e Cocco dice sta bluffando non sa più cosa fare Mastino da sotto apre le braccia verso l'alto e implora ragazzi ragazzi state fermi la scala non può reggere tutto quel peso state calmi e scendete in ordine senza correre calmi

ma quale ordine ma sentite non smette di dare ordini quello lì urla Cocco adesso tu ti rimangi tutte le minacce ti rimangi tutto qui davanti a tutti niente più sospensioni e assemblee quando le vogliamo si sente un boato di urla tutti gridano assemblea assemblea Mastino giù sotto spalanca le braccia e poi le lascia ricadere e quando riesce a parlare dice ansimando sì sì tutto quello che volete ma venite giù subito vi supplico ve lo dico per il vostro bene venite giù scendete piano non correte vi prego non ci saranno sospensioni potrete fare le vostre assemblee ma venite giù vi prego tutti urlano vittoria vittoria ma nessuno scende giù nessuno ci crede alla storia della scala che cede nessuno ci pensa nemmeno per un attimo

Gelso si pulisce gli occhiali soddisfatto io e Malva ci abbracciamo felici e si sente ancora il vocione roco di Cocco che urla hai finito di fare il gradasso adesso eh e aggiunge Mastino sei sospeso per sempre passa in presidenza quando ti chiamiamo si sente la voce di Valeriana che dice che adesso è meglio andare giù nel cortile a fare l'assemblea perché é l'unico posto
dove possiamo starci tutti insieme e tutti gridano che sono d'accordo tutti gridano assemblea assemblea cortile cortile e cominciano a scendere giù e invece di scendere ordinatamente come voleva Mastino tutti scendono di corsa e per di più saltando battendo forte i piedi per fargli dispetto e spingendosi tutti Mastino è sempre lì immobile con le braccia alzate la testa in su che grida no no piano piano e poi lo sanno tutti come è andata a finire.

 



(Tratto dal romanzo Gli invisibili, DeriveApprodi editrice, Roma, 2005.)


Nanni Balestrini è nato a Milano nel 1935. Noto autore italiano di poesie e romanzi, ha iniziato la sua carriera negli anni '60 quando aderì all'iniziativa dei poeti "novissimi" e del gruppo '63 che radunavano, all'epoca, i più conosciuti scrittori della neoavanguardia. Nel 1961 compose la prima poesia realizzata con il computer.
E' autore del ciclo di poesie: la Signorina Richmond e di romanzi sulle lotte studentesche politiche del sessantotto e dei successivi anni di piombo.
Si è più recentemente impegnato anche nel campo delle arti figurative, aumentandosi così le possibilità di poter esprimere artisticamente la propria creatività. Ha esposto le sue opere in numerose gallerie in Italia e all'estero e, nel 1993, alla biennale di Venezia.
E' stato, insieme ad altri, fautore della creazione di riviste di cultura come "il Verri", i "Quindici", l'"Analfabeta" e la "Bestia".

Bibliografia:
Romanzi: L'orda d'oro 1968-1977: la grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale, con Primo Moroni, 1997, Feltrinelli, Milano.
Una mattina ci siamo svegliati, 1995, Baldini e Castoldi, Milano.
I furiosi, 1994, Bompiani, Milano.
L'invenzione della realtà, 1994, A. Guida, Napoli.
Estremi rimedi, 1991, Manni, Lecce.
Gli invisibili, 1990, Bompiani, Milano.
L'editore, 1989, Bompiani, Milano.
Blackaout, Feltrinelli, 1980, Milano.
La violenza illustrata, Einaudi, 1976, Torino.
Vogliamo tutto, Feltrinelli, 1971, Milano.
Tristano, Feltrinelli, 1966, Milano.
Poesie: Il pubblico del labirinto: quarto libro della signorina Richmond 1985-1989, 1992, Libri Scheiwiller, Milano.
Osservazioni sul volo degli uccelli: poesie 1954-1956, 1988, Libri Scheiwiller, Milano.
Il ritorno della signorina Richmond (1987).
La signorina Richmond se ne va (inedito) 1983.
La ballata della signorina Richmond (1977).


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