UN'ALTRA STORIA

Sujata Bhatt




Il grande Pan non è morto;
è solo emigrato
in India.
Qui gli dei girano indisturbati,
travestiti da serpenti o da scimmie;
ogni albero è sacro
ed è peccato
trattare male un libro.
È peccato spingere un libro da una parte
con il piede,
è peccato sbatterlo forte
contro un tavolo,
è peccato buttarne uno sbadatamente
dall'altra parte della stanza.
Devi imparare a girare le pagine con garbo,
senza disturbare Sarasvati,
senza offendere l'albero
dal cui legno è stata fatta la carta.


2

Quale lingua
non è stata mai quella di un oppressore?
Quale lingua
ha veramente inteso uccidere qualcuno?
E come è possibile
che dopo la tortura,
dopo che l'anima è stata mozzata
con una lunga falce che guizza
dalla faccia del conquistatore
i nipoti non ancora nati
imparino ad amare quella strana lingua?

(Traduzione di Andrea Sirotti)



TESTO IN LINGUA ORIGINALE



A DIFFERENT HISTORY

Great Pan is not dead;
he simply emigrated
to India.
Here, the gods roam freely,
disguised as snakes or monkeys;
every tree is sacred
and it is a sin
to be rude to a book.
It is a sin to shove a book aside
with your foot,
a sin to slam books down
hard on the table,
a sin to toss one carelessly
across a room.
You must learn how to turn the pages gently
without disturbing Sarasvati,
without offending the tree
from whose wood the paper was made.


2

Which language
has not been the oppressor's tongue?
Which language
truly meant to murder someone?
And how does it happen
that after the torture,
after the soul has been cropped
with a long scythe swooping out
of the conqueror's face -
the unborn grandchildren
grow to love that strange language?

 




Sujata Bhatt è considerata una delle voci più originali della poesia contemporanea in lingua inglese. Nata nel 1956 ad Ahmedabad (India) ha trascorso l'infanzia a Poona. Ha studiato negli Stati Uniti dove ha ricevuto il MFA al Writers' Workshop dell'università dello Iowa. Nel 1992 è stata writer-in-residence all'Università di Victoria, Canada. Ha vissuto a lungo negli Stati Uniti e a Brema, in Germania, dove vive attualmente. Le sue poesie sono state pubblicate in Inghilterra (da Carcanet) e in India (Penguin). Le sue opere comprendono: Brunizem (1988), Monkey Shadows (1991), The Stinking Rose (1995). Del 1997 è l'uscita delle poesie scelte Point no Point. Nel marzo 2000 è uscita, sempre per Carcanet, la sua ultima raccolta, Augatora. La sua produzione poetica ha avuto ampi riconoscimenti sia in India che in Gran Bretagna, tra cui, nel 1988 il Commonwealth Poetry Prize (Asia) e l'Alice Hunt Bartlett Award. È abituale contributrice della prestigiosa rivista inglese P.N. Magazine. Alcune sue poesie sono state tradotte in italiano su diverse riviste ("Tratti", "Testo a Fronte", "Semicerchio") e ora sono incluse nell'antologia L'India dell'anima curata da Andrea Sirotti per Le Lettere.



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