TRE POESIE

Sipho Sepamla

QUESTO NOSTRO TEMPO

Questo nostro tempo
fa ronzare le api di rabbia
impregna gli animi di parole smisurate
e prepara il giorno del capestro notturno.

Questo nostro tempo
rode il midollo del muscolo del dolore
gonfia il cuore di amarezza con pose incuranti
e fa della giustizia una opportunità

Questo nostro tempo
s’inchina davanti al sospetto
moltiplica le menzogne nelle poltrone a dondolo
sposa la verità sull’altare del diavolo

Questo nostro tempo
nutre troppo il presente del passato
capovolge ogni immaginazione
e rovina la coscienza con l’ambizione

Questo nostro tempo
graffia il dorso della scimmia
mangia fiamme davanti al pubblico invitato
e tinge la pelle per il proprio sudario

Questo nostro tempo
ascoltare il rumore delle foglie che cadono
guardare i relitti di auto sinistrate
e cedere davanti al compromesso

Questo nostro tempo
affondare i denti in un frutto marcio
bere l’acqua dei pozzi avvelenati e
cantare dei vecchi inni a delle veglie funebri

Questo nostro tempo è solo un poco inquinato.


SILENZIO

Sferzi la mia perversità con una frusta
una rozza correggia di carne essiccata
sino a che le rosse ferite mi invogliano
a piangere
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio

Ai morsi della mia fame
neghi il pane ed il suo lievito per la vita
Al punto che io sia disseccato come una
foglia d’autunno
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio

Lusinghi le mie orecchie con promesse
Infiorate da una lingua esperta
Perché forse io canti come vuoi tu
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio

Oh! I nostri occhi non guardano
coloro che colpiamo con il silenzio
Perché noi siamo sposi del tempo
che si affretta e galoppa
Giorno e notte
Mentre il nostro silenzio langue in prigione.


UN NUOVO PAESE

E allora ero là
in uno splendore senza pari
nella mia nitidezza rifulgente di urbanità
ero di un verde singolare
nel trionfo della semplicità
i miei occhi si posarono su una macchia nera
che brillava noncurante.
Sentii il sollevarsi ed un’ondata
di energia che cancellò
il mio vano meditare
sul significato di essere libero
in piedi guardavo quei volti inflessibilmente neri
vibranti di virile maturità
Mi assalirono quasi con i loro sospiri vittoriosi
Avrei voluto sospirare il mio sollievo personale
Ma ero là
Aspettando l’indomani
quando avrei saputo
da dove iniziare
perché a me sembrava un circolo vizioso
il corso degli avvenimenti ha trasformato
in galoppo la mia marcia verso terre indistinte
forse dovrei ricominciare
Ma allora
Tutto appariva essere un vortice di trasformazioni
Come il giorno che si cambia in notte.



(Le poesie sono tratte dall’antologia “Poeti Africani Anti Apartheid”, traduzione di Marta Luzi, curata da Mauro Baffico, Edizioni dell’Arco, 2002.)


 

Sipho Sepamla nato a Krugersdorp (Transvaal) nel 1932 in Sud Africa. Poeta romanziere, giornalista ha pubblicato sei raccolte di poesie tra cui : “Hurry up to it!” (1975);“Selected Works” (1984) e “From Gorée to Soweto” (1988) e vari romanzi tra cui: “ The root is one (1979); A ride on the Whirlwind (1981); The Rainbow Journey (1996). Già presidente della FUBA (Federated Union of Black Artists) ha animato due riviste S’Ketsch (rivista di teatro) e The New Classic.
Premiato nel 1976 con il Pringle Award con un’opera scritta a quattro mani con Lionel Abrahams e nel 1985 dall’Ordine delle arti e letterature francese.
La sua poesia è caratterizzata da un registro ironico e satirico, le sue poesie spesso includono combinazioni di parole inglesi, afrikaans, lingue africane e tipiche espressioni in tsotsi-taal (gergo delle township).


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