Le lettere dell'imperatore

- La regina delle scene alla corte dell'Imperatore -
Corrispondenza tra dom Pedro II e Adelaide Ristori, massima attrice del suo tempo.

Alessandra Vannucci

 

Se io scrivessele tutto ciò che una amicizia di quasi cuaranta anni m'ispirerebbe, non riuscirebbe
come nella prima occhiata, che tanto ardentemente desidera il di lei attaccatissimo
don Pedro

10.9.1890, da Baden-Baden a Roma, Via Monterone 76






Nel processo di autoaffermazione che segue l'Unità d'Italia, i grandi attori del secolo si incaricano di una missione ambiziosa più dell'Arte. Quando salpano per tournées intercontinentali - con destino privilegiato l'America Latina - essi portano con sé un'idea di nazione: l'Italia valorosa, colta e dotata di eccezionale genio per l'arte. Una missione patriottica.
Fu Adelaide Ristori - quella che scherzosamente Novelli all'alba del novecento festeggiò come "la nostra Colomba dell'arte drammatica" - ad aprire la pista, trionfando durante mezzo secolo nei teatri di tutto il mondo. Ma fu alla corte imperiale di Rio de Janeiro che, per la prima volta e in pompa magna, la Ristori fu consacrata ufficialmente "regina delle scene" del suo tempo: e lo fu per speciale omaggio dell'Imperatore don Pedro II, con cui l'attrice coltivò una lunga ed intensa amicizia. Vent'anni di corrispondenza (1869-1891) e pochi - ma significativamente combinati alle più diverse latitudini - incontri sigillarono l'affinità elettiva tra due viaggiatori romantici, tanto legati al passato monarchico e idealista di un vecchio mondo in declino quanto curiosi del futuro. Un futuro inevitabilmente pragmatico, progressista e "americano". La missione etica - di emancipazione femminile e formazione della coscienza nazionale - che la Ristori assunse a modo suo, come impeccabile madre e moglie che non rinunciò mai a imbarcare tutta la famiglia nei suoi giri del mondo, non era affatto fuori luogo alla Corte dell'Imperatore. Una Corte al tempo stesso aristocratica e borghese, in cui l'Imperatore coltivava il suo progetto di nazione moderna sì, ma saldamente ancorata ai valori cattolici ed alla cultura europea.

Il volume presenta la versione bilingue (l'originale italiano e la versione portoghese) dell'epistolario tra l'Imperatore e la Ristori, con circa duecento lettere riccamente illustrate da immagini rarissime e anche uniche, ovvero quelle originariamente allegate in busta dagli stessi corrispondenti. L'apparato critico presenta ampia prefazione della curatrice con note storiche al testo ed una appendice con le recensioni agli spettacoli della Ristori nella tournée del 1869, a firma dello scrittore Machado de Assis.
"Nell'eccellente saggio introduttivo siamo messi al corrente del funzionamento concorrenziale delle grandi compagnie: la rivalità tra dive, la disputa per il mercato, le contrattazioni fra agenti e le diverse strategie pubblicitarie […] Tutta una sofisticata industria culturale, che anticipa quella di oggi" (Isabel Lustosa, Paginas de amizade e historia, Jornal O Globo, Prosa e Verso, 19.2.2005)

 

Prima lettera di Dom Pedro alla Ristori

Alla Sra. Adelaide Ristori del Grillo, Buenos Ayres.
Signora,
Ho ricevuto tardi la sua pregiata lettera dell'undici colle gazzette, ed il cumulo degli affari non permettemi di rispondere alle lettere che di rado, e molto meno ch'io vorrebbe, come adesso, infelicemente. Nullamanco la sicuranza dei miei sentimenti verso di lei e la sua famiglia mi favorirà innanzi delle lettere sue.
Alla notizia della continuazione dei suoi meritati trionfi aggiungesimi necessariamente la sentenza dell'altissimo poeta:… nessun maggior dolore/ che ricordarsi del tempo felice/ nella miseria…
e veramente l'arte drammatica non se ne trova qui ben lunge.
Aspettiamo con impazienza e saudade - ella già conosce questa parola dal suo idioma al nostro invidiata - il prossimo novembre, sperando vederla festeggiar presso di noi la pace onorevole pel mio Brasile, che da tanti anni veementemente desidero. Gl'auspiziosi avvenimenti che associano la gioia patriottica di tutti i Brasiliani e dei loro leali e valorosi alleati a quella che sentivano col di lei arrivo al maestoso Rio-de-la-Plata, fanno quasi certezza la speranza; ma il suo ritorno a Rio-de-Janeiro sarà solamente per tre giorni? Non debbo più dolermene ch'ella delle mie piccole righe? Non dimentico la sua visita al mio museo, nè qualche lettura italiana, ed i dubbiosi suoi progetti di passeggio, come la sua attiva mente bada tuttora alle manifestazioni del bello, ed alla sorte dei suoi compagni e dei meno felici.
Gl'articoli sulla Medea sulla Nacion Argentina di Josè Maria Gutierrez, uno dei nomi che le ho scritti, e sulla Giuditta nel giornale italiano mi piacciono assai; - queste tragedie sono delle mie dilette -, e leggerò con molto interesse tutti gli altri che si saran pubblicati sopra le nuove rappresentazioni. Uno dei recenti Standard analizza l'Elisabetta, ed in una corrispondenza che si trova in questo giornale, si fa palese il nome di uno dei traduttori della poesia "The cry of a last soul", il quale bisogna di corregere pian piano i suoi lavori letterarj nelle ore di riposo, e non osa fidargli ch'alle persone, sotto la cui reciproca stima possa nascondere i loro difetti. Anche nell'altre traduzioni, ch'ella possiede, dovrà forse l'autore1 fare qualche alterazioni. Comprendo la bontà e la franchigia con che si giudicano e trattano quei che si stimano; e ch'è difficile di tener tra loro di questi segreti; se le ne parlo ancor è solamente per la sua perfetta credenza nell'improprietà del nome d'autore: ch'ella voglia trattenermi di quelli del Rio de la Plata, soprattutto dei miei conosciuti, come Marmol, Mitre e Sarmiento, la di cui simpatia è da me caldamente retribuita.
Pregola di raccomandarmi al suo marito e gentilissimi figli, la mia famiglia dami la stessa incombenza. Le vostre salde ed amabili qualità, l'inclinazioni naturali alla giovinezza della vostra Bianca e della mia figlia lasciaronci le più vive rimembranze e credo che, prima di ricevere questa lettera, che, in ogni caso, avrebbe il piacer di scriverle, troverà ella nel grato numero dei suoi ricordi quello d'averle l'imperatrice risposto che le di lei lettere sarebbero sempre molto gradite.
Il di lei sincero apprezzatore D. Pedro 2°
Rio de Janeiro 26 Settembre 1869

 

Ristori all'arrivo di Dom Pedro a Roma durante il suo secondo viaggio (1877)

Maestà
non mi tacci d'importuna per carità, ma non ho potuto rifiutarmi di rivolgere una preghiera alla Maestà Vostra. Se V.M. non avesse ancora fissato l'Albergo per alloggiare in Roma, le raccomanderei quello del Quirinale nella Via Nazionale. Vista ed aria eccellenti, appartamenti buonissimi ed il proprietario è una persona molto distinta e per nulla stravagante. Tutte le persone che hanno abitato quell'albergo vi si sono trovate benissimo. V. M. farà poi quello che crede.
Non dubiti che le reciterò tutto quello che vorrà e sarà per me un grande onore e piacere di farle conoscere nella mia casa tutto quello che Roma accoglie di distinto nelle sue mura. Io non mancherò certo il 12 d'essere alla Stazione. Alla sera vi sarà un gran ballo a Corte... che peccato che la M.V. arrivi proprio in quel giorno e non un giorno prima. Avrei avuta la certezza di poterla vedere al Quirinale per molto tempo dacchè io non ballo. Cesso per tema d'inportunarla, e baciandole le mani, colla più profonda devozione mi ripeto
Della Maestà Vostra
Sua obbedientissima
Adelaide Ristori del Grillo
Roma 7 Feb 77

 


Risposta di Dom Pedro da Napoli

Signora
Grazie della sua amabile lettera arrivata forse un po' tardi per la scelta del Hotel a Roma. Vi arriverò il 12 alle 4 pomeridiane e l'ora non m'impedirà d'andare alla serata del Quirinale ove spero che profitteremo dei diritti di quei che già ballarono assai.
Arrivederci! Mille cose a tutti della gentilissima famiglia anche dalla parte di mia moglie, e credami ella sempre
Il di lei attaccatissimo
D Pedro d'Alcantara
9 Febbraio 1877

 


Ristori da Roma

Maestà
sento che la M.V. non arriverà in Roma che lunedì alle nove pomeridiane2. Se ciò fosse, il che verificheremo domani dal Ministro del Brasile presso Sua Santità, avrei l'immane dispiacere di non poter venire alla stazione. L'invito per il ballo a corte è per le 10 e S.A. la Principessa Margherita tiene moltissimo che le Signore non giungano in sala dopo di Lei. Vestita da ballo non posso certo recarmi alla ferrovia. Dunque se veramente la M.V. non sarà a Roma che alle 9, non vedendomi, ne saprà la ragione e mi terrà per scusata. Tediarla di più non voglio, e rassegno col massimo rispetto alla M.V. la mia devozione.
Adelaide Ristori Del Grillo
Roma 10 Febbraio 1877

 


Ristori annunciando il ricevimento in onore dell'Imperatore nella sua residenza romana

Maestà
nell'intendimento di gradire le M.V. vengo a farle conoscere la composizione della serata che la M.V. e S.M. l'Imperatrice degneranno di passare a casa nostra. Oltre la società politica ed aristocratica, avremo:
Il conte Terenzio Mamiani Canizzaro, grande chimico celebre per la sua teoria sull'ossidrile e le sue scoperte sulla fisica organica.
Prof. Blaserna, fisico conosciutissimo in special modo per i suoi studi sul suono
Prof. Tommaso Gradeli, filosofo, giureconsulto etc.
Prof. Boll, fisico
Marchese Guerrieri, letterato distinto
Sella, grande naturalista, altro uomo politico (come V.M. sa, ha composto un trattato di cristallografia ed altre opere sulla mineralogia)
Bonghi, fu ministro, uomo coltissimo.
Massari, uomo politico distintissimo, che prima dell'attuale ministero fu deputato di Bari per 10 anni
Il comm. poeta Prati
Cossa, nostro autore tragico ma di tragedie rappresentanti la vita reale antica romana. Ora è una notabilità. I suoi ultimi lavori sono il Nerone e Messalina. Per quest'ultima tutti i municipi delle città dove fu rappresentata ebbero a tributargli onori strepitosi. Benchè repubblicano, è consigliere municipale.
M.se D'Arcais. Distintissimo critico drammatico e musicale del giornale l'Opinione
Il signor Muratori, autore distintissimo, romano, parimenti Direttore della Filodrammatica romana del di cui Giuri io sono Presidentessa.
Il Prof. Tabassini, gran letterato
Il comm. Marco Minghetti
Il com. Ministro di Grazia e Giustizia Mancini
Prof. Barnabei, archeologo.
E varj altri, dei quali ora non rammento il nome.
La signora Mariani canterà un pezzo dei Vespri Siciliani - una romanza del maestro Tosti, celebrità musicale, che gentilmente accompagnerà - il famoso duetto del Guarany col bravissimo tenore De Sanctis che V.M. ha inteso iersera nell'Aida. Poi un'altra sua aria.
Una giovinetta di 15 anni, romana, farà due improvvisi, per quali V.M. si compiacerà darmi i temi.
Essa fu giorni sono dichiarata arcada dall'Accademia arcadica romana. Dicono che è distintissima.
Infine io spero che le Loro Maestà passeranno una buona serata.
L'invito è per le 10.
La M.sa Guiccioli, sorella di mio marito che ebbi l'onore di presentarle al Quirinale allorchè V.M. stava seduta sul canapé, venne sabato con me per ossequiare la M.V. ma essendo caduta nel mio stesso errore, di portare cioè il cappello in capo, si dovette privare del piacere di fare un atto di dovere riserbandosi a compierlo venerdì a sera. Domani le presenterò suo marito che è senatore del Regno, il suo primogenito deputato di destra ed il suo secondo genito gentiluomo di S.A. la Principessa Margherita. Perdoni la M.V. la mia lunga cicalata… Ah dimenticavo ancora una piccola preghiera. Dietro la gentile adesione della M.V., ho promesso alla mia vecchia amica la pittrice Maria Porcelli la visita di V.M. (affare d'un quarto d'ora). Essa abita Via Pace, presso Piazza Navona, n° 24. Primo Piano. Se V.M. mi dicesse l'ora in cui vorrebbe o potrebbe andarvi, io anderei là ad attenderla. Domani a sera mi saprà dire qualche cosa.
Di nuovo mille e mille perdoni le chieggo, e voglia gradire i miei più vivi sensi della mia devozione.
Adelaide Ristori Del Grillo
Da casa 19 Febbraio 1877
Via Monterone 76

 



Dom Pedro risponde all'invito

Signora
Quei che mi accompagnano hanno degli scrupoli di presentarsi da lei senza invito. Sono: Visconde do Bom-Retiro - Vice-Almirante de Lamare - Visconde de Nioac - Dr. Persiani - Dr. Souza Fontes - Arthur de Macedo - Dr. Charles Henning. Credo poter spiegar facilmente la mancanza d'invito o piuttosto la sua inutilità ma penso che le piaccio prevenendola di ciò che si passa.
Alle 10 ore sarò da lei e le comunicherò quando potremo ritrovarci dalla sua amica e rivederci.
Il di lei attaccatissimo
D Pedro d'Alcantara
Roma 20 Febbraio 1877

 


Dom Pedro in viaggio per l'Italia

Firenze 8 Marzo 1877
Signora
Qualche parole di ricordo prima di lasciare Firenze credo che le sian gradite. Ella sa quanto ami questa città, e la conosce meglio di me, dunque aggiungerò solamente che Roma fu per me questa volta quasi una rivelazione e il modo per che m'accolsero tutti e soprattutto lei e la sua famiglia sempre così buoni verso di me non sarà giammai dimenticato da un cuore riconoscente.
Pensando ai giorni di Parigi pregola di renderne l'aspettazione più facile dalle sue lettere e di dire alla sua gentil famiglia tutto ciò che le suggerirà [02] la convinzione dei sentimenti del
di lei attaccatissimo
D Pedro d'Alcantara
Parto alle 7.50 per Bologna e di là arriverò a Ravenna raggiungendo mia moglie domani sera a Venezia dove resterò aldimeno fino al 13.

 


Dom Pedro al termine del primo viaggio in Europa

Lisbona 4 Settembre 1877
Madame
Prima di lasciare l'Europa bisogno di farle il mio addio. Spero che ella mi scriverà qualche volta quando sarò nel mio paese. Il mio viaggio in Svizzera mi ha molto piaciuto ma quanto mi ramarica sempre di non rivederla più dopo [il] nosso incontro di Parigi! Un'altra gita sua nel mio paese sarebbe quasi impossibile ed io so che avrò moltissimo da fare in questi prossimi anni. Questo mondo è troppo vasto per gl'amici, ma son certo ch'ella e la sua famiglia a che mia moglie si raccomanda avranno sempre verso di me gli stessi sentimenti che fanno ripetermi
Il di lei attaccatissimo
D Pedro d'Alcantara

 


Dom Pedro da Lisbona, dopo l'esilio e la morte dell'Imperatrice Teresa Cristina

Signora
Conosco i di lei sentimenti ch non sono che il ecco dei miei. Adesso non bado che al nosso prossimo riveder. Vado a Cannes passerò il resto dell'inverno
Come sono i di lei
Spero che prima di rivederci riceverò le sue lettere, e che m'indicherà le più recenti e interessanti pubblicazioni d'Italia
Pregola raccomandarmia tutti i suoi e di credermi
Il di lei sempre attaccatissimo
D Pedro d'Alcantara
Lisbona 26 dicembre 1889

 


Ultime lettere di Dom Pedro

Pregiatissima Signora
Ringrazziola di cuore della sua fotografia che tanto mi ricorda il nostro buon tempo di Rio, mà è dimane che avrò il piacere inesprimibile di rivederla lei stessa, e di scoprire nel suo riguardo tutto ciò che il mio le esprimerà. Non bisogno dire i miei sentimenti per lei dà tanti e tanti anni; basta lo ch'ella indovina cuando le parole mi mancano. Prima di prendere il letto non poteva che rispondere alla sua lettera, e dopo le troppo lunghe ore passate a sognare il piacere di rivederla nella realtà giungerò a queste righe quelle in che ella sentirà senza aver bisogno di ripeterle le parole che mai renderanno tutta la profonda energia di mia affezione. Pregola di scusarmi una franchezza che dovrebbe forse lasciar che ella facesse giustizia di supporre in me. Ma è già tardi e come domane tarda, voglio prelibarlo in sogno.
Adesso non posso parlarle delle mie letture italiane. La sua fotografia è presso di me e addio! Buona notte com'ella lo sarà per me.
È oggi 7 Ottobre 1890, Parigi
Il di lei attaccatissimo

Carissima
Come può credere che la dimentichi? Penso sempre a ella e spero rivederla breve.
Inviimi sempre ciò ch'ella sa tanto piacermi maggiormente delle sue righe e qualche fotografia.
Vo bene, occupomi quase come dapprima. Ma nella mia età un uomo si avvinghia a tutte le sue più care ricordanze et ella forse sà meglio di me cuale ne sia una delle più intime.
Mille ricordi per tutti i suoi ed eccomi slanciato verso di lei, ch'ella non s'annoj del
Di lei attaccatissimo
Cannes 11 Marzo 1891

Carissima Signora
Conoscendo la di lei affezione per me temo il suo silenzio per me spero ingannarmi.
Credo che non avesse saputo come io fossi amalato ad un piede dove la gangrena ha passato.
Felicemente va bene quantunque debba uscire ancora portato a braccia nel salone. Felicemente studio e leggo bene ma da cuanto sono privato dei libri italiani da lei rimessi. Come tutto ha cangiato ma mi sono ancora dei fidi e lo studio è la mia grande consolazione
Ricordi vivissimi per tutti e credimi sempre
Il di lei attaccatissimo
D.Pedro
Vichy 9 Settembre 1891



Note

1 Dom Pedro si riferisce modestamente a se stesso. Coltivava l'hobby della traduzione letteraria; allega alla lettera tre prove di versione metrica in portoghese da Dante, Episódio do Conde Ugolino (Divina Commedia, Inferno XXXIII); Manzoni, Ode à morte de Napoleão (Il 5 maggio); Schiller, Adeus da Joana d'Arc e J.G. Witthier, Choro d'uma alma perdida.

2 Di fatto l'Imperatore scese dal treno alle nove ed alle dieci in punto si presentò, solo, al ballo della Regina Margherita al Quirinale. Dom Pedro non voleva perdere l'occasione per una intesa diplomatica con il Re Vittorio Emanuele III, il cui casato (Savoia) aveva cacciato i Borbone da Napoli.
L'Imperatrice Teresa Cristina (una Borbone) invece, si ritirò in albergo.
Delle occasioni mondane romane prese parte solo al ricevimento in casa Ristori
.

 




(Tratto dal libro "Uma amizade revelada" Correspondência entre o Imperador dom Pedro II e Adelaide Ristori, a maior atriz de seu tempo , a cura e con introduzione di Alessandra Vannucci Rio de Janeiro, Ed. Biblioteca Nacional, 2004. Una collaborazione tra Fundação Biblioteca Nacional [Rio de Janeiro], Museu Imperial [Petrópolis] e Museo Biblioteca dell'Attore [Genova])



Alessandra Vannucci
è Laureata a Bologna in drammaturgia, con studi specialistici in Teoria della Traduzione (Leuven) e master in Storia dello Spettacolo (Paris VIII), è dottoressa di ricerca per l'Università Cattolica (PUC) di Rio de Janeiro e ricercatrice del Conselho Nacional de Pesquisa brasiliano (CNPq). Si occupa di artisti viaggianti e di migrazioni intellettuali, focalizzando le relazioni tra Italia e America Latina. Ha pubblicato saggi sui viaggi di Adelaide Ristori e dei grandi attori a fine ottocento; sulle tournées brasiliane di Pirandello e di Marinetti; sulla generazione dei registi italiani che tra il 1950 e '60 fondano la scena moderna in Brasile. Partecipa di gruppi di ricerca internazionali e ha coordinato la pubblicazione di riviste sul tema. Ha pubblicato recentemente Brasile in scena. Drammaturgia tradotta da Ruggero Jacobbi (Bulzoni, Roma, 2004, con Luciana Stegagno Picchio); Uma amizade revelada. Correspondência entre o Dom Pedro II e Adelaide Ristori, a maior atriz de seu tempo (Ed. Biblioteca Nacional, Rio de Janeiro, 2005); Critica da razão teatral. O teatro brasileiro visto por Ruggero Jacobbi (Perspectiva, São Paulo, 2005) e Entre mundos. Biografia de Adolfo Celi (Imprensa Oficial, São Paulo, in stampa).
È drammaturga, traduttrice e regista. Suoi ultimi lavori, tutti debuttati e pubblicati a Rio de Janeiro con patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura, sono: Johan Padan di Dario Fo (2001); La Moscheta di Ruzante (2002); Il candelaio di Giordano Bruno (2003) e A descoberta das Américas di Dario Fo (2005 e ancora in scena, indicato al Premio Shell come migliore spettacolo). Dal 2004 ha ripreso a collaborare con il Teatro Cargo di Genova, per cui ha scritto Partenze (per GeNova Capitale Europea della Cultura), Sudore e Mercenari SPA (debutto maggio 2006 al Teatro Stabile di Genova) con la regista Laura Sicignano.




         Precedente    Successivo         Copertina.