TRE POESIE

Brenda Porster


PRAGA

sono distesa sul letto, la CNN
informa il mondo
di come il cowboy che, sbadatamente, a Cavalese
ha reciso la vita di venti persone
sia innocente. Sto male,
e penso a te

sotto una pioggia penetrante guardiamo e ascoltiamo:
ci parlano di defenestrazione. Penso a Pinelli
e a te

anche se non c'è il sole

la piazza bianca e spigolosa sotto il castello
mi ferisce gli occhi lo stesso, vulnerabile
mi prendesti lo stesso e precisasti, con garbo,
"per me tu sei una fonte di orgasmo"

scendendo dal castello,
le strade di Mala Strana, "strano male" ai miei orecchi,
insinuanti odori di volute di carbone ardente
spire di memorie in prestito,
i ragazzi giocosi che fanno fotografie
a loro, e anche a me, sorrido
davanti alla macchina.

Divido pesante cibo ceco con il mio collega,
uomo cordiale che crede nei miracoli, indossa
sandali d'inverno e pensa di prendere i voti
(Anch'io, scettica da una vita, ho messo il biglietto ripiegato
sotto una pietra, pregando il rabbino
di restituirmi
il mio desiderio)

da sola, torno a rivedere i disegni
dei bambini di Terezin, mi concedo
il lusso banale
delle lacrime

torniamo verso il castello,
una luna acquosa sopra la Moldova, troppo bella,
il mio stomaco è scolpito dal dolore:

e così ho imparato che
anche questo può succedere che
per una settimana intera
Io non ho
non ho fatto che pensare a te
ad ogni ora del giorno

il viaggio a casa è stato insonne,
la neve sui monti
cadeva intensa su di noi e guardando dal finestrino
sentivo ancora una volta la stessa canzone:

- tieni duro, tieni duro-
è quello che faccio.

Note
1. L'anno scorso a Cavalese, una stazione sciistica italiana, un pilota americano in una esercitazione NATO ha volato troppo basso e ha tranciato il cavo di una funivia, causando la morte di più di venti persone. Il pilota è stato assolto da una corte militare americana i primi giorni di marzo del 1999.
2. Giuseppe Pinelli, un anarchico italiano, morì nel dicembre del 1969 cadendo da una finestra mentre la polizia italiana lo stava interrogando. Sono rimasti dubbi su come si siano svolte effettivamente le cose.
3. Mala Strana è uno dei più pittoreschi quartieri di Praga. In ceco le parole significano "piccola città".
4. A Terezin, una specie di campo di concentramento preliminare in Boemia dove gli Ebrei venivano tenuti prima di essere mandati ai campi di sterminio di Auschwitz, venivano tenute lezioni di disegno per i bambini da Friedl Dicker-Brandeis, un'importante artista appartenente al movimento del Bauhaus. Di circa 15,000 bambini che passarono da Terezin, solo 100 tornarono vivi. Il Museo Ebraico di Praga ha pubblicato una collezione molto commovente di disegni e poesie prodotti da questi bambini, intitolata in inglese "Non ho mai visto una farfalla qui"
5. La canzone è "Everybody Hurts" della rock-band statunitense REM tratta dall'album del 1992 Automatic for the People.



DANAË

Ma è questo il modo di trattare
una cosiddetta figlia prediletta?
Chiusa in camera
per il mio bene, ha detto,
ma in realtà voleva dire: niente sesso per te, cara,
finché non lo decido io;
e allora
su e giù a grandi passi, sussurrando bestemmie
artigliando pareti di bronzo, pazza
nel bisogno finché: lui venne e

guardando in alto vidi
illuminato pulviscolo d'oro danzante
in aria riflessi di sole che riempiono
ogni poro, il mio corpo in un bagno
di calore che si apre
a lui e lui che penetra
il mio più intimo bisogno.

ora
nella mia camera la pioggia s'è alzata
l'aria vuota è ripulita
pura come spazio e io
di nuovo sola, ma consapevole
che dentro di me, in deposito, giace
un cumulo d'oro,
un'estasi di memoria.



LA FINE DEL MITO

La poesia designa l'assenza di quella religione che
avrebbe dovuto essere. Essa è religione come lo è il ricordo di una persona
amata, e risveglia a quell'impossibile che è l'assenza.
(Georges Bataille)

La straordinaria promessa che un uomo e una donna si fanno a vicenda è l'opportunità di inventare un mito insieme. Per incantare noi stessi.
(Tim Parks)
e quando il mito non è condiviso?
e l'incanto solamente
un fremente assolo
suonato a orecchie indurite?
non abbiamo
altro che:

un melodia,
una montagna dalle vette innevate, isolata,
ombre d'abeti blu su neve abbagliante,
onde sonore che si curvano infinite
cagliando l'aria gelata,
inascoltate e, come tali,
inesistenti?

uno specchio,
che riflette la nostra stessa illusione,
un solipsismo di visione,
luminoso, fragile:

un muro,
che ci rimbalza i segnali,
che manca di fluidità,
i reciproci rimandi, le mosse combinate
di un gioco di coppia;
anche se ci sono ancora gesti inaspettati,
angoli da compensare,
perché anche l'indifferenza conosce
una certa cortesia:

un dono,
che richiede lo scambio rituale,
"eccolo, è per te"
tirato fuori dalla borsa, non incartato,
anonimo:

e tu,
accetterai
così poco, e così tardi?

e quando il mito si frantuma
- era dunque così fragile -
in vetri aguzzi, pugnali per il cuore,
non è, dopo tutto, una gran
notizia, c'è solo che sei di nuovo
sola, un neutrino infinitamente piccolo
che attraversa la densità della vita
senza lasciar traccia,
insignificante sotto occhi che non vedono
un cielo nero e gelato
noncurante.


(Traduzione di Andrea Sirotti)



TESTO IN LINGUA ORIGINALE


PRAGUE

lying in bed, CNN news
informs the world how
the cowboy who, carelessly, at Cavalese
cut down the lives of twenty people
is innocent. I feel sick,
and think of you

under a soaking rain we see and hear,
learn about defenestration. I think of Pinelli
and you

though there is no sun

the white sharp-edged piazza below the castle
wounds my eyes all the same, vulnerable
you took me all the same and said, nicely,
"for me you are a source of orgasm"

coming down from the castle,
the streets of Mala Strana, strange evil for my ears,
sly smells of burning coal wreath
coils of borrowed memories,
the gleeful kids taking pictures
of themselves, me too, I smile
for the camera

I share heavy Czech food with my colleague,
a friendly man who believes in miracles, wears
open sandals in winter and thinks of taking vows
(I, too, life-long sceptic, placed the folded paper
under a stone, begging the rabbi
to give me my desire
back)

alone, I return to see the drawings
of the children of Terezin, allow myself
the banal luxury
of tears

we walk back up to the castle,
a watery moon over the Moldow, too lovely,
my stomach carved out by pain:

and so I have come to know that
this too can happen that
for one entire week
I did not
not think of you
every waking moment

the journey home was sleepless,
it snowed in the mountains
hard coming at us and looking out the window
I heard once again the same song:

- hold on, hold on -
and I do.

Notes
1. Last year at Cavalese, an Italian ski resort, an American pilot on a NATO training mission flew too low and cut the cable of a ski-lift, plunging over 20 people to their deaths. The pilot was acquitted by an American military court at the beginning of March, l999.
2. Giuseppe Pinelli, an Italian anarchist, fell to his death in December of 1969 from an upper-story window while being interrogated by the Italian police. Doubts about the real course of events have remained.
3. Mala Strana is one of the most picturesque neighbourhoods of Prague. In Czech the words mean "little city", but they sound not too different from male strano, which in Italian means, roughly, "strange evil".
4. At Terezin, a sort of way-station concentration camp in Bohemia where Jews were held before being sent on to the extermination camp of Auschwitz, lessons in drawing were held for the children by Friedl Dicker-Brandeis, an outstanding woman artist belonging to the Bauhaus movement. Out of about 15,000 children who passed through Terezin, only 100 came back. The Jewish Museum of Prague has published a very moving collection of the drawings and poems produced by these children, entitled in English "I Have Not Seen a Butterfly around Here"



DANAË

is that any way to treat
a so-called darling daughter?
shut up in a chamber
for my own good, he said,
but really meant: no sex for you,
my girl, till I decide;
and so
I paced the rounds,
muttering curses,
clawing brazen walls and crazy
with want, until: he came and

looking up I saw
light-filled particles of gold dancing
in air reflections of sun filling
every pore, my body bathed
in warmth opening
to him and he penetrating
my inmost need

now
in my chamber the shower is lifted
the empty air cleansed
pure as space and I
alone again, but knowing
inside me, deposited, lies
a hoard of gold,
an ecstasy of memory.



THE END OF MYTH

Poetry traces the absence of the religion it should have been. It is religion as is the memory of a beloved person, and it wakens us to the impossible, to absence.
(Georges Bataille)

The extraordinary promise that men and women hold out for each other is the opportunity for inventing a myth together. For enchanting ourselves. (TimParks)


and when the myth is not shared?
and the enchantment merely
a thrilling a-solo
sung to hardened ears?
we have:
nothing, but:

a melody,
a snow-crusted mountain, isolated,
shadow of blue spruce on snow-glaze,
sound's sine-waves curving endlessly
curdling icy air,
unheard and, therefore,
inexistent?

a mirror,
reflecting our own illusion,
a solipsism of vision,
bright, brittle:

a wall,
bouncing back our signals,
lacking the fluidity,
the reciprocal returns, the matched moves
of a coupled game;
though there are still unexpected gestures,
angles to compensate,
for even indifference knows a certain courtesy:

a gift,
requiring ritual exchange,
so here: for you -
grabbed out of the bag, unwrapped,
anonymous:

and will you accept
so little, and so late?

and when the myth shatters
- for it was that brittle -
to ragged shards, heart-daggers,
there is, after all, no earth-
shaking news, only yourself again
alone, infinitely small neutrino
passing through life's density
without a trace, insignificant
under unseeing eyes, a black and frozen sky
uncaring.




Nata e cresciuta a Philadelphia (USA), Brenda Porster è vissuta per cinque anni anche a New York, dove ha seguito il corso di dottorato in Letterature Inglese e Comparata alla Columbia University prima di sposarsi e trasferirsi in Italia. Ha insegnato lingua e letteratura inglese sia all'Università di Firenze che in vari licei fiorentini, e da alcuni anni è anche formatrice ministeriale. I suoi due figli frequentano l'università, l'uno a Firenze e l'altra a Cork, in Irlanda. Brenda si definisce un' 'americo-italiana,' per scherzare un po' sul suo sentirsi 'frammezzo' a due culture. Ha ricominciato a scrivere poesia solo due anni fa, dopo più di trent'anni dai primi tentativi. Benché abbia vissuto più di metà della vita in Italia, adottando l'italiano come lingua nella vita familiare e professionale, la quasi totalità della sua poesia è scritta in inglese, forse perché, come dice lei, è la metrica dell'inglese che si sente scorrere nelle vene.

        
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