IL PAESE PERDUTO

Nei Duclós


Rinuncio a te, Brasile
Le tue luride spiagge mi hanno cacciato via
I tuoi naufraghi mi hanno calunniato
I tuoi rivoluzionari mi hanno denunciato
I tuoi ricchi ti hanno servito su un piatto d’argento

Rinuncio a te, Brasile
Non per un’altra nazionalità
Sono stufo di nazioni,dopo di te
Non per un altro trattamento
Non credo più in nessuna cittadinanza

Rinuncio a te, Brasile
Sebbene sappia che sarò sempre tuo
Perché mi hai marchiato a fuoco nelle costole
Perché hai disegnato il mio gesto impuro
Perché hai reso il mio letto amaro

Rinuncio a te, Brasile
Sono stanco della superba sovranità
di schiavi travestiti da signori
Di stare sull’attenti al confine
Della forza inutile del tuo braccio

Rinuncio a te, Brasile
Paese aperto a ogni violenza
Chiuso a ogni competenza
Lontano dalla propria grandezza
come un aereo incagliato nel fango

Rinuncio a te, Brasile
Non c’è faro per gli abissi
Non c’è grido che porti aiuto
Non c’è dolore che conosca limite
Non c’è ombra che si arrenda

Rinuncio a te, Brasile
Perché io non sarei mai dovuto tornare
Sono di troppo in ogni circostanza
Busso a porte sempre chiuse
Sono stanco di chiamare nel vuoto

Rinuncio a te, Brasile
Ho deciso di liberarmi della tua culla
Sono un esiliato senza passaporto
Intrappolato dietro le tue sbarre eterne
sono stato tagliato fuori dal tuo destino

Rinucio a te, Brasile
Magari senza di me qualcosa accadrà
La vittoria finalmente mostrerà il suo volto
Il corpo perduto in guerra
sarà riscattato in alto mare

Allora sarai un altro, Brasile
Poiché libero della mia presenza
Potrai raccogliere i tuoi frutti
E seminare in pace il tuo futuro
Stufo della fame che mi ha escluso

Tutti ritorneranno da te, Brasile
Tranne me e le mie parole
Tranne la poesia e la sua carica
Tranne il desiderio che mi attanaglia
ogni volta che ti calpestano, Brasile.

L’ORIGINALE IN PORTOGHESE:

O PAÍS PERDIDO

Abro mão de ti, Brasil
Tuas praias imundas me expulsaram
Teus náufragos me caluniaram
Teus revolucionários me entregaram
Teus ricos te deram de bandeja

Abro mão de ti, Brasil
Não por querer outra nacionalidade
Estou farto de nação, depois de ti
Não por querer outro tratamento
Perdi a esperança de qualquer cidadania

Abro mão de ti, Brasil
Embora saiba que sempre serei teu
Porque me marcaste a fogo na costela
Porque desenhaste meu gesto impuro
Porque fizeste minha cama amarga

Abro mão de ti, Brasil
Cansei da soberba soberania
de escravos travestidos de senhores
De ficar de prontidão na fronteira
Da força inútil do teu braço

Abro mão de ti, Brasil
País aberto a todas as violências
Fechado a toda competência
Longe da própria grandeza
como avião encalhado na lama

Abro mão de ti, Brasil
Não há farol para o abismo
Não há grito que traga socorro
Não há dor que conheça limite
Não há sombra que desista

Abro mão de ti, Brasil
Porque eu jamais deveria ter vindo
Sobro em todas as instâncias
Insisto em portões fechados
Cansei de bater palmas no vazio

Abro mão de ti, Brasil
Decidi ser livre do teu berço
Sou desterrado sem passaporte
Preso nas tuas grades eternas
fui jogado fora do teu destino

Abro mão de ti, Brasil
Talvez sem mim algo aconteça
A vitória enfim mostre a cara
O corpo perdido na guerra
seja resgatado em alto mar

Serás então um outro, Brasil
Pois livre da minha presença
Poderás colher teus frutos
E semear em paz teu futuro
Farto da fome que me levou

Todos voltarão para ti, Brasil
Menos eu e minhas palavras
Menos o poema e sua carga
Menos a vontade que me ataca
toda vez que te pisam, Brasil
.

 



(Traduzione di Julio Monteiro Martins insieme ai suoi studenti dell’Università di Pisa: Beatrice Briglia, Roberta Chiavistalli, Eugenia Ciccarelli, Monica Lupetti, Jessica Maghelli, Andrea Pardi, Katia Quaglierini, Cristiano Rocchetta e Patrizia Scorziello.)



Nei Duclòs è giornalista dal 1970. ed è oggi dottore di ricerca in storia sociale all’università di S.Paulo (U.S.P.). Fino ad oggi ha pubblicato tre raccolte di poesia: “Outubro” 1976,“No meio da rua” 1980, “No mar, veremos” 2001. Altre informazioni su di lui si possono trovare sul sito : http://www.consciencia.org/neiduclos


         Precedente    Successivo        Copertina