EPIDEMIA

Carlo Bordini


1

Epidemia

C’è chi sostiene che proprio in giugno la crisi toccherà il punto più alto. Per quell’epoca i casi di infezione potrebbero superare quote cinquemila e gli schiavi distrutti essere più di cinque milioni.

Mentre un sospiro di sollievo accompagna ieri sera al ministero della Sanità, la notizia che non sono contagiati gli schiavi dell’azienda agricola [di Pisa] dove erano stati trovati 12 capi positivi ai test e subito inceneriti. Allarme infondato quindi, anche se si attende un ultimo esame per escludere del tutto il rischio epidemia.

Per questo se dovesse esserci il rinvio a giudizio dei titolari dell’Azienda agricola Annonese non esiteremo a sospendere qualsiasi tipo di fornitura e in caso di condanna ad adire le vie legali.

Nessun rinvio a giudizio è stato richiesto dalla procura di Asti – dice l’avvocato Aldo Mirate che difende gli interessi della famiglia Vigna, titolare dell’Azienda agricola [Annonese].

Le irregolarità riscontrate tra la certificazione sanitaria di importazione e il numero degli schiavi che sono arrivati veramente in Italia, secondo i Vigna, sono riconducibili sono a episodi puramente casuali, come certificato dalla stessa autorità francese.

Ma anche grandi catene della distribuzione che si sarebbero riforniti dall’Azienda agricola Annonese, come la Pam, non hanno né confermato né smentito di aver acquistato carne provenienti (sic) dagli allevamenti del gruppo.

Brescia. Sono morti “innocenti” i 117 capi dell’allevamento di Pontevico abbattuti la settimana scorsa su ordine dell’autorità sanitaria, dopo che un loro compagno di stalla, l’ormai famoso “schiavo 103” era risultato positivo al test. La decisione di sopprimere l’intera mandria era stata impugnata dalla famiglia Greci, titolare dell’allevamento, ma era stata confermata dal Tar. Ieri, però, il capo dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia ha reso noti gli esiti degli esami compiuti sui resti dei 117 schiavi macellati, rivelando che nessuno degli schiavi abbattuti era ammalato del morbo.

La scoperta ha ovviamente rinfocolato le polemiche; la famiglia Greci ha fatto sapere di non essere affatto stupita del risultato delle autopsie. Intanto, il presidente dell’Associazione produttori latte, Roberto Cavaliere, chiede lo stop alla prassi dell’abbattimento in massa delle mandrie in cui si riscontrano casi di Bse. Sulla stessa linea l’assessore regionale all’agricoltura, Viviana Beccalossi, che definisce “eccessiva” la misura dell’eliminazione in massa.

...

Tasse sospese per sei mesi ad allevatori, macellai e grossisti di carne /umana/

secondo il rappresentante della categoria, Infatti, l’emergenza epidemia ha messo in ginocchio il 50% delle imprese specializzate in carni macellate.

Il primo gesto di disperazione di un allevatore, ieri, [Brian Oakley,] che si è impiccato. Il ministro dell’agricoltura [Nick Brown] ha spiegato cosa si intende per “abbattimento sulla base di sospetti”: tutti gli schiavi che si trovano in un raggio di tre chilometri dai siti ove l’infezione è stata riscontrata, saranno inceneriti. La campagna di abbattimento, cui collaboreranno anche le forze armate, ha ricevuto anche il beneplacito della categoria degli allevatori, che ha espresso il suo sostegno per questi provvedimenti, definiti terribili quanto necessari.

Il cimitero abusivo è stato scoperto per caso solo in seguito a una segnalazione arrivata ai carabinieri da alcune guardie forestali che hanno notato le zampe spuntare dal terreno.

...

I capi sono venduti agli allevatori italiani da due importatori del nord della Francia, che “naturalizzarono” come francesi 19mila vitelli britannici. Una frode all’epoca molto diffusa: bastava togliere l’anello di riconoscimento all’orecchio e saldarne un altro per falsificarne la provenienza. I due imprenditori transalpini ora sono stati rinviati a giudizio e rischiano pesanti condanne

...

I primi test sono negativi, ma in attesa di quelli definitivi – arriveranno martedì – sono stati abbattuti e bruciati i 320 schiavi della fattoria, e la zona intorno è stata dichiarata “off limits” per un raggio di 20 chilometri. Severamente vietato avvicinarsi.

La Gran Bretagna è in subbuglio da due settimane. Qui i focolai – dopo la conferma del quarto caso in Scozia – sono arrivati a 42. Sono state vietate tutte le fiere, le sagre, i mercati dedicati agli animali. In Irlanda sono stati annullati i festeggiamenti di San Patrizio, il campionato di calcio e di rugby.

Che l’epidemia sia arrivata /anche/ in Belgio è una dimostrazione lampante della sua contagiosità. Il governo belga, infatti, nei mesi scorsi ha cercato in tutti i modi di preservarsi dall’epidemia: sono stati distrutti ben 2.300 servi importati dalla Gran Bretagna e al confine è stato controllato chiunque passasse per assicurarsi che non trasportasse il virus (subdolo, si attacca a qualsiasi cosa e vi resta per molto tempo).

“Capisco che non vogliate vedere la realtà – ci dice un uomo sulla quarantina che abita nel cubicolo accanto – ma sbagliate se attribuite gli attentati come quelli di Tel Aviv alla religione, alla Jiad, al fanatismo o alle promesse di un paradiso futuro. La vera molla sta nella disperazione

2

La genesi di un pensiero

Diversi anni fa il mio amico Beppe Sebaste raccontò a me e a
Giorgio Messori di aver conosciuto un
astrofisico. Questo astrofisico gli disse che il MIT
(Massachussets Istitute of Tecnology)
invia da diversi anni una serie di messaggi radio nell’universo.
Dall’esito di questi messaggi [(credo ma non sono sicuro dalla mancanza di risposte)]
e basandosi su una serie di calcoli di matematica aleatoria, il MIT è giunto
alla conclusione che ogni civiltà
quando raggiunge la capacità tecnica di autodistruggersi,
lo fa.
E questo è il caso
della nostra terra. Siamo nell’epoca
dell’autodistruzione. Questa avrebbe già potuto
avvenire, e in ogni caso potrebbe avvenire in qualsiasi momento, e in
ogni caso il MIT calcolava, all’epoca,
che il periodo di vita residua della nostra civiltà non poteva andare oltre i 50 anni.
Queste cose – diceva l’astrofisico – sono state comunicate
ai capi di governo e i più importanti scienziati
ne sono a conoscenza. Non vengono rese
pubbliche per evitare ondate di panico.

Beppe ci raccontò di essere rimasto diversi giorni come stordito,
dopo aver avuto la notizia; il pensiero di questa cosa restò dentro di me, sepolto.
Naturalmente ero d’accordo, bastava
leggere i giornali. Poi, pian piano, cominciai a
pensare che quella del MIT non era una conclusione scientifica,
ma un teoria, e pian piano non ci pensai più.
O meglio, ci pensavo ogni tanto, e dicevo a me stesso:
sono contento di non poter arrivare a quel giorno.

L’ho raccontato a sette od otto amici.

(Ma questo è solo lo sfondo di un ragionamento che sto facendo.)

(Naturalmente gli scienziati parlano continuamente di queste
cose. Non in senso teorico, ma dando una serie di
dati. Presentano questa cosa come una
possibilità, come un pericolo:
se non faremo questo tra qualche anno succederà
questo, ecc. Ma in sostanza lo stanno
dicendo da parecchio
tempo.)

Quando è successo, sono stato preso da un grande amore per il popolo di Seattle.
Sono stato felicissimo che poco dopo la vittoria del capitalismo
dilagante le forze dell’umanità si ribellassero al massacro che è attualmente in atto.
E facessero uno sforzo per impedire
la distruzione del mondo che il capitalismo sta mettendo in atto. Sono stato preso da
[un grande amore per questo movimento. Scrivo
questo per spiegare la genesi del mio pensiero. Quello di questi giovani
– è – un atto molto dignitoso. Avevo la convinzione
fredda, ragionando a mente fredda,
che avremmo perso, che il mondo sarebbe
stato distrutto, ma che
comunque ci saremmo divertiti un po’. Pensavo
che ci sarebbe stata una grande lotta, una specie di 48,
e che come il ’48 avremmo perso,

Un giorno, poi, era una bella giornata di fine agosto, ebbi una sensazione:
che se fossi morto in quel
momento non avrei perso nulla.

Perché avevo già fatto tutto e in definitiva non avevo più niente
da fare. di utile.
tutto il tempo che restava era regalato.

E poi, dopo Genova, ero pervaso
dall’odio. Dopo il complotto
fascista per criminalizzare un movimento così bello e così utile,
l’unico che potrebbe, se fosse ancora possibile, salvare il mondo,
ero pervaso dall’odio,
e desideravo divenire un assassino. Provavo anche
altri sentimenti, ma l’odio mangiava tutti i sentimenti
desiderio di fare l’assassino

E allora, legato a questa idea che se
fossi morto non avrei perso nulla,
due cose fluttuanti che mi attraversavano il cervello: (dopo Genova, appunto)
la siccità, i cambiamenti nel clima, (il crollo delle borse, questa lenta
erosione come un crollo rallentato) mi fa pensare:
questo mondo così non può durare
e poi questi due episodi, la ragazza che sta per suicidarsi e che blocca il traffico
e gli automobilisti che le gridano: buttati! Buttati!,
perché blocca il traffico,

e la nave con 500 persone non accolta
dall’australia, e il 92 per cento degli abitanti che sono
d’accordo, l’intervista a una vecchietta
tipo nuova inghilterra che dice di essere d’accordo, naturalmente
in rapida successione un altro pensiero, oltre che quello che questo mondo così non
può durare:
che io sono contento che questo mondo venga
distrutto, che questa razza umana
perisca [, “se fossi foco, brucerei lo mondo”]

Questo è stato scritto due giorni prima dell’attentato agli USA.

3

Non c’è [il] 3,,,,,,,, non c’è qualcosa che nasce da uno e due (3 è il numero della
[nascita)
tranne che la conoscenza

marzo - settembre 2001

 



Carlo Bordini è nato a Roma nel 2 settembre 1938. E' ricercatore presso il Dipartimento di Studi storici dell'Università di Roma La Sapienza. Ha pubblicato vari volumi di poesia: Strana categoria (stampato in proprio, 1975); Poesie leggere (Barbablu, 1981); Strategia (Savelli, 1981); Pericolo (Aelia Laelia, 1984); Mangiare (Empirìa, 1995); Polvere (Empirìa, 1999). Ha curato con altri "Dal fondo, la poesia dei marginali", Savelli, 1978. Ha composto, insieme alla pittrice Rosa Foschi Patella, il libro in copia unica "Polvere", e, insieme al musicista Patrizio Esposito, "Voyage 5, e Ma($)sacro, opera pop". E’ presente in antologie, riviste e libri collettivi. È l'autore del "Manuale di autodistruzione".



         Precedente    Successivo        Copertina